Cultura

Diritto d’asilo. Salta l’accordo su un testo bipartisan. E la porta restò chiusa

Le proposte di emendamento del Ds Soda respinte dalla maggioranza. Ma Trantino (An) assicura: "Solo questioni tecniche".

di Redazione

I l diritto d?asilo finisce nel tritacarne della polemica politica. Non è bastata una proposta di legge bipartisan, a nulla sono serviti gli impegni di collaborazione assunti da maggioranza e opposizione a luglio, quando i 37 immigrati della Cap Anamur furono lasciati per giorni a bagnomaria al largo delle coste della Sicilia.
L?Italia, unico Paese in Europa a esserne priva, dovrà aspettare ancora per avere una legge sul diritto d?asilo. Ad affossare le speranze dei 12.912 richiedenti asilo del nostro Paese sono state le dimissioni da relatore della norma in commissione Affari Costituzionali di Antonio Soda (Ds). Un addio polemico: «Da dieci anni lavoro a questa legge, ma l?opposizione arcigna di Lega e An, ministro Mantovano compreso, rendono inutile il mio lavoro». Soda si riferisce alla bocciatura di emendamenti «fondamentali», che limiterebbero il ricorso al trattenimento nei centri di identificazione, sottoponendolo alla convalida del giudice, e prevederebbero la facoltà di rimanere in Italia durante il ricorso contro una sentenza contraria alla richiesta d?asilo. Passaggi sui quali la maggioranza ha alzato le barricate. «Troppo liberal», fa sapere Giampaolo Landi (An). Partita chiusa? A sentire le dichiarazioni che rilascia a Vita Enzo Trantino (anche lui di An, nonché primo firmatario di una vecchia proposta di legge confluita nel testo unico in esame) pare di no: «In questo momento le acque sono troppo agitate, ma confido che da gennaio potremo risederci al tavolo delle trattative». E aggiunge: «Soda solleva questioni tecniche, sulle quali si può discutere. Sui principi siamo d?accordo». Speriamo. Trantino però è lo stesso che un anno fa promise la conclusione dell?iter entro il gennaio 2004.
Laura Boldrini, portavoce italiana dell?Alto commissariato delle nazioni unite si dichiara «preoccupata, perché le modifiche proposte da Soda miglioravano il testo». Luigi Bobba, presidente delle Acli, ricorda: «Abbiamo appena incontrato il ministro Pisanu, che ci ha dato rassicurazioni. L? augurio è che ritorni attuale la proposta che fece Buttiglione: estendere la norma non solo ai persegutati politici, ma anche a chi fugge da contesti di violenza». Un?idea che lo stesso Bobba ha rilanciato con il seminario Diritto d?asilo: informazione e diritti umani tenutosi a Roma lo scorso 9 dicembre, in cui sono stati presentati i dati del progetto Integra a favore dei richiedenti asilo, promosso da Anci, Unhcr e Censis cui hanno aderito 27 enti. «In due anni abbiamo dato consulenze professionali a 10mila stranieri», dice Pino Gulia, responsabile immigrazione delle Acli.

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